mercoledì 30 luglio 2008

ALI: IL PUGILE BALLERINO

Nato a Louisville Kentucky, USA il 17 gennaio del 1942, a 12 anni inizia a frequentare la palestra Columbia, dove mette in mostra il suo talento.
Dopo una brillante carriera da dilettante si mise in luce alle Olimpiadi di Roma del 1960 conquistando l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi. Il 25 febbraio 1964 conquistò per la prima volta la corona di Campione del Mondo dei pesi massimi, battendo il campione in carica Sonny Liston per abbandono all'inizio della settima ripresa.
Dopo la conquista del titolo, nel 1964 Clay si convertì alla fede musulmana, aderì alla Nation of Islam e cambiò il suo nome in Muhammad Ali.
il match di rivincita con Liston si disputò nel 1965.
Dopo appena un minuto il campione del mondo colpì l’avversario con un colpo d'incontro apparentemente innocuo, passato alla storia come il pugno fantasma . Liston rimase al tappeto apparentemente tramortito; Clay sembrò consapevole di non aver colpito così duramente lo sfidante e lo invitò con veemenza ad alzarsi per continuare il combattimento. Secondo gli esperti che hanno visionato al rallentatore la ripresa, il colpo di Clay, sembra aver colpito la tempia dell'avversario, che in quel momento stava portando un attacco con il suo caratteristico stile ed era fortemente sbilanciato in avanti. L'immagine del campione del mondo che sovrasta Liston al tappeto è divenuta una delle icone pop della nostra epoca.
Ali difese il titolo per otto volte, poi la sua carriera fu interrotta quando si rifiutò di combattere in Vietnam. Ciò gli costò il ritiro della licenza da parte delle commissioni atletiche pugilistiche statunitensi.
Nel 1971 tornò sul ring vincendo con Jerry Quarry, poi perse contro il detentore del titolo dei massimi Joe Frazier in quello che è ricordato come "l'incontro del secolo".
Il 30 ottobre 1974 riconquistò il titolo mondiale battendo per KO George Foreman a Kinshasa, Zaire . Ali vinse l'incontro grazie ad una tattica che nessuno avrebbe mai pensato che attuasse; si incollò alle corde per 8 riprese, facendo sfogare tutta la potenza di cui disponeva Foreman contro un bersaglio inaspettatamente "elastico" costituito dal corpo di Alì e le corde del ring; pur venendo colpito da pugni micidiali l'azione elastica delle corde attenuava la potenza dei colpi di Foreman. Quando, verso la fine dell'ottavo round, si accorse che Foreman era stremato, Ali sferrò una serie di jab e uppercut che fecero crollare il rivale al tappeto per il conteggio finale. Fu una vittoria memorabile.
Prima dell' incontro con Foreman si tenne anche la rivincita tra Ali e Frazier. Ai punti dopo 15 riprese vinse Ali. Il primo ottobre del 1975 Ali affrontò Frazier per la terza ed ultima volta, mettendo in palio il suo titolo mondiale, per stabilire chi dei due fosse definitivamente il più forte. Fu un match drammatico che vide i pugili combattere con enorme ardore, senza risparmiarsi un istante. Prima dell'inizio della quindicesima ed ultima ripresa l'allenatore di Frazier ritirò il suo atleta, vedendolo letteralmente distrutto dai jab di Ali. Lo stesso Ali dichiarò che non avrebbe mai saputo se sarebbe stato in grado di continuare l'incontro qualora Frazier non si fosse ritirato.

sabato 19 luglio 2008

QUESTO SI CHE CORRE


E CORRE ANCORA...NONOSTANTE TUTTI GLI IMPEGNI SCIENTIFICI E POLITICI QUESTO ATLETA NON MANCA MAI IL SUO APPUNTAMENTO QUOTIDIANO IN PAUSA PRANZO CON OGNI TEMPO E IN OGNI CIRCOSTANZA. TRA L'ALTRO CI HA RACCONTATO DI UN PERSONALE SULLA MARATONA SOTTO AI 2.40. ANCORA COMPLIMENTI PROFESSORE!!!

domenica 13 luglio 2008

OLGA KORBUT


La più grande atleta donna del ventesimo secolo, prima ginnasta ad entrare nella Hall of Fame, tra gli atleti top degli ultimi 40 anni secondo Sports Illustrated, eletta più volte Sportiva dell'Anno da giurie internazionali quali la Women's Sport Foundation ma è impossibile tenere il conto di tante onorificenze meritate da Olga Korbut durante e dopo la sua invidiabile carriera sportiva. Una donna che ha lasciato il segno: almeno 13 biografie pubblicate in tutto il mondo e quasi 500.000 articoli ci parlano delle gesta di questa atleta che ha innovato e rivoluzionato lo sport della ginnastica, biglietto da visita e vera ambasciatrice del suo paese in un momento in cui la guerra fredda cerca di fare spazio al periodo della distensione brezneviana.Nata il 16 Maggio 1955 nella città bielorussa di Grodno da padre operaio e madre cuoca, Olga si distingue subito alle scuole elementari per le sue potenzialità atletiche: in realtà è la più piccola della sua classe, ma salta più in lungo degli altri e corre più veloce degli altri. E' un vero maschiaccio, che si diverte a scavalcare siepi e arrampicarsi sugli alberi per rubacchiare la frutta.All'età di 8 anni, la piccola Korbut riesce ad entrare nella scuola di Renald Knysh: si tratta di un allenatore molto innovativo con un'ottima reputazione.Nel 1969, a soli 14 anni, Olga prende parte ai Campionati Nazionali Sovietici, dove stupisce la platea presentando due innovativi gesti tecnici sviluppati insieme a Knysh: una capriola mortale all'indietro sulla trave (quello che poi verrà chiamato Salto Korbut), e un salto acrobatico all'indietro sulle parallele (Korbut Flip). La nomenklatura socialista però non apprezza, e così il Consiglio Nazionale Sportivo Sovietico fa sapere che i numeri esibiti "non fanno parte della gloriosa tradizione della ginnastica sovietica": Olga e Knysh avrebbero quindi dovuto condividere la condizione di tanti innovatori nei confronti dei soliti ottusi conservatori di ogni estabilishment, e lottare duramente per fare riconoscere, accettare e rispettare il loro stile originale.Fattasi saggiamente più cauta e scegliendo un profilo più basso, la Korbut si dedica a concludere la scuola secondaria e usa le competizioni locali e internazionali per affinare le propria tecnica, fino a calare un'altra importante carta nel 1972, quando si lancerà verso il suo vero, grande obbiettivo: l'oro olimpico ai Giochi di Monaco. Questo asso nella manica è un nuovo gesto: il cosiddetto Korbut Flic-Flac alle parallele(GUARDA IL VIDEO) che l'atleta presenta alla Coppa URSS, i trials di qualificazione alla rassegna olimpica. Olga sembra esibirsi con estrema naturalezza e praticamente senza sforzo: i giudici sbigottiti non riescono a capacitarsi di come la sovietica riesca a compiere esercizi così difficili con il sorriso sulle labbra. La sua serenità sembra quasi irridere la fatica e la tensione espressa da tutte le altre concorrenti, che alle Olimpiadi tedesche vengono annichilite dalla Korbut, la quale lascia i Giochi con 3 medaglie d'oro.Al ritorno a Grodno l'atleta viene accolta come un eroe e portata in trionfo durante una parata condotta dai genitori, inoltre comincia a ricevere centinaia di lettere perfino dagli Stati Uniti, il diabolico nemico della guerra fredda.Nel 1973 una troupe della BBC sbarca nel suo paese natale per filmare un documentario di un'ora, dove Olga appare una ragazza semplice, di spirito, ma soprattutto intelligente e determinata.Nello stesso anno viene accolta a Los Angeles come una superstar, e l'anno seguente conferma il suo momento d'oro vincendo 5 medaglie ai Mondiali di Varna in Bulgaria.Nel 1975 le giunge una prestigiosa gratifica nientemeno che da parte dell'ONU, che la premia con il Diapason d'Oro per la sua attività a sostegno di un mondo unito oltre le barriere.Ma la sua carriera sportiva, tradizionalmente molto breve per le ginnaste, ha già imboccato la parabola discendente. Ai Giochi di Montreal del 1976 se la deve vedere con tale Nadia Comaneci, ma Olga riesce comunque a portarsi a casa l'ultima medaglia d'oro olimpica prima di iniziare una nuova carriera, quella di allenatrice.La Korbut si ritira ufficialmente nel 1977, quando accetta l'incarico di Capo Allenatore della squadra bielorussa.

giovedì 10 luglio 2008

LO SAPEVAMO....

MA QUANTE VOLTE GIOCANDO O GUARDANDO UNA PARTITA ABBIAMO AVUTO LA SENZAZIONE CHE FOSSE POSSIBILE..... IN BIELORUSSIA L'ARBITRO HA UN PO' ESAGERATO E LA BANANA E' INCONFONDIBILE. ALMENO IN QUELLA PARTITA TUTTO E' ANDATO COME DOVEVA, ACCOMPAGNATO FUORI,SOSTITUITO E SQUALIFICATO
GUARDA IL VIDEO: