domenica 30 maggio 2010

L'Inno Italiano


SONO ATTIMI ALL'INIZIO DEL MONDIALE!
COME SEMPRE TROVEREMO POLEMICHE SULL'INNO E SU COSA VUOL DIRE ESSERE ITALIANI (VEDI DICHIARAZIONI DEL CEREBROLESO "TROTA")
MA QUANTI DI NOI CONOSCONO VERAMENTE L'INNO DI MAMELI???

Scritto nell'autunno del 1847 dall'allora ventenne studente e patriota genovese Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il coidetto "Canto degli Italiani" nacque in quel clima di fervore patriottico che precedette la guerra contro l'Austria.

L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia lo resero subito il canto più amato dell'unificazione: non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani - e non alla Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.

L'ufficializzazione del “Canto” quale inno nazionale della Repubblica Italiana, avvenne il 12 ottobre 1946.

Il poeta Mameli

Goffredo Mameli dei Mannelli nasce a Genova il 5 settembre 1827.Studente e poeta precocissimo, di sentimenti liberali e repubblicani, aderisce al mazzinianesimo nel 1847, anno in cui partecipa attivamente alle grandi manifestazioni genovesi per le riforme e compone Il Canto degli Italiani.Da quel momento in poi dedica la propria vita di poeta-soldato alla causa italiana: nel marzo del 1848, a capo di 300 volontari partecipa alle cinque giornate di Milano, tornato a Genova, collabora con Garibaldi e, in novembre, raggiunge Roma dove, il 9 febbraio 1849, viene proclamata la Repubblica. Sempre in prima linea nella difesa della città assediata dai Francesi, il 3 giugno è ferito alla gamba sinistra: morirà d'infezione a soli ventidue anni.

Il musicista Michele Novaro nasce il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studia composizione e canto.Secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano di Torino nonché convinto liberale, offre alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine.Di indole modesta, non trae alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l'Unità.Muore povero, il 21 ottobre 1885, dopo aver affrontato difficoltà finanziarie e problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli viene eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini.

L'inno

Fratelli d'Italia / L'Italia s'è desta, / Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa. / Dov'è la Vittoria? / Le porga la chioma, / Ché schiava di Roma / Iddio la creò.

Stringiamoci a coorte / Siam pronti alla morte / L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli / Calpesti, derisi, / Perché non siam popolo, / Perché siam divisi. / Raccolgaci un'unica / Bandiera, una speme: / Di fonderci insieme / Già l'ora suonò.

Stringiamoci a coorte....

Uniamoci, amiamoci, / l'Unione, e l'amore / Rivelano ai Popoli / Le vie del Signore; / Giuriamo far libero / Il suolo natìo: / Uniti per Dio / Chi vincer ci può?

Stringiamoci a coorte.....

Dall'Alpi a Sicilia / Dovunque è Legnano, / Ogn'uom di Ferruccio / Ha il core, ha la mano, / I bimbi d'Italia / Si chiaman Balilla, / Il suon d'ogni squilla / I Vespri suonò.

Stringiamoci a coorte....

Son giunchi che piegano / Le spade vendute: / Già l'Aquila d'Austria / Le penne ha perdute. / Il sangue d'Italia, / Il sangue Polacco, / Bevé, col cosacco, / Ma il cor le bruciò.

Stringiamoci a coorte.....





sabato 15 maggio 2010

OSTERIA DELLA MELA

DAL CE'DINUOVO MAGGIO 2010
Egr. Sig. Sindaco, cara Lalla, Siamo ben consapevoli che rispetto ai tanti problemi e situazioni, serie, e spesso drammatiche, che affronti quotidianamente, il nostro sia un problema di poco conto, anzi, un non problema; ma gradiremmo poter illustrare, a Te, quale primo Cittadino, e ai Castelnovesi tutti, la nostra posizione in merito alla questione Osteria (o meglio, "non Osteria', della Fiera 2010). Non avremmo mai voluto giungere al punto di dover scrivere ad un giornale per spiegare il nostro operato, e rendere pubblico uno stato di cose tutto sommato abbastanza privato, ma le malignità e cattiverie su di noi che si rincorrono in paese, le offese, gli insulti, ci obbligano a chiedere ospitalità a C'è di nuovo. E allora, partiamo dall'inizio, facciamo, per tutti, la cronistoria di questo pasticciaccio brutto: fine Luglio 2009, per puro caso ( con un urlo, abbastanza volgare e inelegante, rivoltoci lungo i corridoi del Municipio) apprendiamo che per il 2010 l'ex Coop non sarà più disponibile per la nostra Osteria durante Fiera di Maggio. Ci attiviamo immediatamente, e già il 4 Agosto la Presidenza del Club si incontra con Te, per esaminare, e tentare di risolvere, il problema.

Ci viene prospettata la possibilità del parco di Villa Ferrari; lasciamo passare il mese di Agosto, poi iniziamo a studiare la fattibilità, ma ben presto ci rendiamo conto che la sistemazione non è realizzabile: impossibile pavimentare tutta la superficie (e basterebbe anche una sola piovuta per trasformare tutto il prato in fango) e coprire tutta l'area con tensostrutture comporterebbe un costo ben superiore ad ogni possibilità di guadagno. Inoltre, l'Ufficio Tecnico del Comune ci informa della quasi impossibilità. Bene, anzi, male, malissimo, cerchiamo altrove, ma non è facile, Castelnuovo non è una metropoli, gli spazi possibili sono già occupati, e non riteniamo neppute giusto allontanare altre osterie per fare posto alla nostra. Il problema è nostro, tocca a noi tentare di risolverlo. 2° incontro con Te, il 17 Ottobre; col nostro Studio Tecnico si valuta la possibilità di utilizzo della piazzetta della CNA, sopra la Coop: si studia anche qui la fattibilità, e anche qui, in breve, ci accorgiamo che è una scommessa persa in partenza: proprietà privata, location fuori dal circuito della Fiera, scale, fioriere, pali, fili, ecc. Ciliegina sulla torta: come per Villa Ferrari, l'enorme difficoltà, per non dire impossibilità, degli allacciamenti alle utenze. Così, si decide, obtorto collo, di lasciare perdere. Se il posto non c'è, non c'è, non c'è santo che tenga, bisogna farsene una ragione, la vita va avanti. Pochi giorni dopo, 12 Dicembre 2009, riceviamo, dai nostri "gemelli" di calcio di Salzburg, (gemelli del Club, non di Castelnuovo) una mail col programma del loro 50° anniversario, e l'invito a partecipare al Torneo e ai festeggiamenti. Cosa avremmo dovuto fare? Rifiutare l'invito?

Rinunciare ad incontrare i vecchi amici? Restare in paese, a guardare le osterie degli altri? Ci prendiamo tempo fino a fine febbraio, per confermare o meno la partecipazione (hai visto mai, che un miracolo facesse uscire uno spazio adatto per l'Osteria?) ma il miracolo non avviene, l'Osteria 2010 rimane un sogno, e allora l'Assemblea del Club: SI va in Austria. E qui cominciano le cattiverie del paese verso di noi: che non facciamo l'Osteria per andare all'estero (ma chi lo dice, avrebbe uno spazio adeguato da proporci?) o andiamo in viaggio a sperperare l'incasso dell'Osteria (Quale osteria? Quella di quest'anno, che purtroppo non riusciamo a fare? Gli incassi degli altri anni non ci sono più, sono già stati devoluti in beneficenza e solidarietà) E allora diciamo, senza urlare, ma con estrema fermezza: Basta!!! Basta spararci, e sparlarci, addosso.

Che ciascuno di noi, del Club, possa essere antipatico può anche starci, ma non è così solo per noi, è così per tutta l'umanità, ogni individuo, ogni persona, è allo stesso tempo simpatica e antipatica, a seconda dell'interlocutore e di chi la giudica, ma il Club in sé, come Associazione, merita rispetto, merita il massimo rispetto per quanto ha fatto, e avrebbe voluta fare anche quest'anno, per Castelnuovo, la nostra Castelnuovo... E queste non sono vuote parole In libertà: per noi parlano le cifre devolute in beneficenza e solidarietà, le ambulanze col nostro nome che vedete in giro per paese, al servizio di tutta Castelnuovo, e non solo, le donazioni al Policlinico di Modena, all'Avap, all'Avis, all'Aido, alla Casa Albergo, alla Parrocchia, alla Fondazione Alessandra Lari, all'Asso Morbo di Alzheimer, le adozioni a distanza... .

Quindi, cari Concittadini, al di là del fatto che non accettiamo lezioni di onestà, serietà ed etica da nessuno, men che meno dalle altre osterie, e considerato che non dobbiamo giustificarci con nessuno, ne abbiamo nulla da dimostrare a Castelnuovo, chiediamo solo: lasciateci stare, lasciateci vivere in pace e silenzio la nostra amarezza, delusione, rabbia, frustrazione. Se non ci piacesse fare la Fiera, avremmo smesso molti anni fa, e senza dover dare alcuna spiegazione. Veramente pensate che non facciamo l'Osteria per fare un dispetto al Comune? Veramente pensate che lo facciamo (anzi, diciamo di non farla), solo per fare i "preziosi" e farci supplicare? Credete che per noi sia bello non poter vivere in prima persona la settimana di Fiera e d'Osteria, come facciamo dal lontano 1975?

Credete sia bello vederle fare dagli altri e non poter fare la nostra?

Credete sia bello non poter celebrare un anniversario (e che anniversario!!! quest'anno sarebbe stato il 35° dell'Osteria, non una sciocchezza, 35 anni l!!) per il quale avevamo già preparato grandi festeggiamenti e già invitato ospiti importanti??

Non vogliamo risposte, le lasciamo alla coscienza di chi ci sta leggendo. Con la speranza di risentirci in occasioni più serene, inviamo un cordiale saluto.

Il Club ''La Mela"